Un’Istituzione finanziaria al servizio della Chiesa
La Banca del Vaticano, più formalmente conosciuta come Istituto per le Opere di Religione (IOR), rappresenta un’istituzione finanziaria unica nel suo genere, profondamente radicata nella storia della Chiesa Cattolica e costantemente al centro di dibattiti e riforme. Lontana dall’essere una banca commerciale tradizionale, lo IOR ha una missione specifica: custodire e amministrare beni destinati a opere di religione e carità, supportando la missione globale della Chiesa. Negli ultimi anni, in particolare sotto i pontificati di Papa Benedetto XVI e Papa Francesco, l’Istituto ha intrapreso un percorso di profonda trasformazione, orientato verso una maggiore trasparenza e l’adesione agli standard finanziari internazionali.
Cos’è la Banca del Vaticano (IOR)
Definizione e scopo dell’Istituto per le Opere di Religione
L’Istituto per le Opere di Religione (IOR) è un ente con personalità giuridica canonica pubblica della Città del Vaticano, fondato nel 1942 da Papa Pio XII. Il suo scopo principale, ribadito anche nel nuovo Statuto annesso al Chirografo di Papa Francesco del 30 gennaio 2023, consiste nel “provvedere alla custodia e all’amministrazione dei beni mobili e immobili ad esso trasferiti o affidati da persone fisiche o giuridiche e destinati ad opere di religione o di carità”. Questo significa che lo IOR accetta beni con una destinazione, almeno parziale e futura, legata a tali scopi, e può accettare depositi da enti e persone della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano. L’Istituto si distingue per la sua missione di servire la Chiesa Cattolica in tutte le sue articolazioni, garantendo servizi finanziari e di pagamento per la Santa Sede, lo Stato della Città del Vaticano, enti collegati, ordini religiosi, istituzioni cattoliche, clero, dipendenti vaticani e corpi diplomatici accreditati.
Dove si trova e qual è la sua funzione principale
L’unica sede dello IOR è situata all’interno delle mura vaticane, nel Torrione Niccolò V, adiacente al Palazzo Apostolico e vicino al cancello d’ingresso di Sant’Anna. Questa collocazione fisica sottolinea la sua natura intrinsecamente legata allo Stato della Città del Vaticano. La sua funzione principale è quella di supportare la missione globale della Chiesa Cattolica attraverso l’amministrazione di parte del suo patrimonio e la fornitura di servizi di pagamento. Nonostante sia comunemente chiamato “Banca del Vaticano”, lo IOR non è una banca commerciale tradizionale aperta al pubblico. I suoi servizi sono riservati a una clientela specifica, e l’Istituto si impegna a operare nel pieno rispetto dell’etica cattolica, destinando i propri utili alle opere di religione e di carità.
Differenza tra banca e istituto finanziario vaticano
È fondamentale comprendere che lo IOR, pur svolgendo attività di natura finanziaria e bancaria, non è una “banca” nel senso tradizionale del termine, ma piuttosto un istituto finanziario. A differenza delle banche commerciali, lo IOR non ha come obiettivo primario il profitto per gli azionisti e non offre servizi al pubblico generale. La sua natura è quella di una fondazione giuridica canonica. La vera banca centrale della Santa Sede è l’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica (APSA), che gestisce i beni della Santa Sede. Lo IOR, invece, si concentra sulla custodia e amministrazione di beni destinati a scopi religiosi e caritativi, offrendo servizi specializzati a una clientela ben definita. Non eroga prestiti o finanziamenti nel senso comune, ma gestisce patrimoni investendo in portafogli a basso rischio e lunga durata, con un’esposizione significativa al comparto obbligazionario.
Storia e origini dell’Istituto per le Opere di Religione
Le radici dell’IOR e la fondazione del 1942
Le origini dell’Istituto per le Opere di Religione (IOR) risalgono a ben prima della sua fondazione ufficiale. Già l’11 febbraio 1887, Papa Leone XIII istituì la “Commissione Cardinalizia ad pias causas”, con il compito di amministrare beni, lasciti e opere pie che giungevano alla Santa Sede. Questa commissione fu poi rinominata “Commissione Cardinalizia per le Opere di Religione” da Papa Pio X nel 1904. Il vero e proprio IOR, come lo conosciamo oggi, fu istituito ufficialmente il 27 giugno 1942, in piena Seconda Guerra Mondiale, da Papa Pio XII. Questa fondazione rispondeva alla necessità di gestire in modo più efficiente i fondi destinati alle attività caritative e religiose della Chiesa Cattolica, garantendo alla Chiesa la libertà di aiutare le comunità in difficoltà in tutto il mondo, facilitando i trasferimenti di denaro senza problemi di cambio valuta tramite altre banche. L’atto di fondazione lo trasformò in un vero e proprio istituto di credito con scopo sociale e personalità giuridica propria.
Evoluzione e riforme nel tempo
Dalla sua fondazione, lo IOR ha attraversato diverse fasi di evoluzione e riforme. Nel 1990, Papa Giovanni Paolo II approvò un nuovo statuto che definiva lo scopo e la corporate governance dell’Istituto, mantenendo inalterate le sue funzioni principali. Questo statuto prevedeva una struttura composta da una Commissione Cardinalizia di vigilanza, un prelato, un Consiglio di Sovrintendenza, una Direzione e un Collegio dei revisori. Negli anni successivi, in particolare a seguito di scandali e controversie, l’Istituto è stato oggetto di ulteriori e più incisive riforme. Papa Benedetto XVI, con il Motu Proprio del 30 dicembre 2010, diede il via a un percorso di maggiore trasparenza finanziaria e lotta al riciclaggio di denaro, istituendo l’Autorità di Informazione Finanziaria (AIF), ora ASIF. Papa Francesco ha proseguito e intensificato questo cammino di rinnovamento, con un nuovo statuto entrato in vigore il 7 marzo 2023, che ha ulteriormente snellito la struttura di governo e rafforzato i ruoli, in linea con la Costituzione apostolica “Praedicate Evangelium”. Queste riforme mirano a garantire che lo IOR operi secondo i migliori standard normativi globali in materia di prevenzione e contrasto del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo.
Struttura e organi di governo dell’IOR
Commissione Cardinalizia di Vigilanza
La Commissione Cardinalizia di Vigilanza è l’organo più alto dell’Istituto per le Opere di Religione e svolge un ruolo cruciale nella supervisione dell’Istituto. È composta da cinque Cardinali nominati dal Santo Padre per un mandato di cinque anni, rinnovabile una sola volta. La Commissione vigila sulla fedeltà dell’Istituto alle norme statutarie e delibera sulla devoluzione degli utili, fatte salve le esigenze di patrimonializzazione dell’Istituto. Ha anche il compito di nominare il Consiglio di Sovrintendenza e, su raccomandazione di quest’ultimo, il Direttore Generale e il Vicedirettore Generale. A ottobre 2024, il Cardinale Christoph Schönborn, arcivescovo di Vienna, è stato nominato Presidente della Commissione Cardinalizia, succedendo al Cardinale Santos Abril y Castelló. Questa nomina, insieme a quella del Cardinale Emil Paul Tscherrig come nuovo membro, riflette la continua attenzione del Vaticano al rafforzamento della governance dello IOR.
Consiglio di Sovrintendenza e Direzione Generale
Il Consiglio di Sovrintendenza è responsabile della definizione e approvazione delle linee strategiche e delle politiche dell’Istituto, oltre a sovrintendere al rispetto delle stesse. È composto da sette membri di riconosciuta esperienza economico-finanziaria e di provata affidabilità, nominati dalla Commissione Cardinalizia per un mandato di cinque anni, anch’esso rinnovabile una sola volta. Il Consiglio approva il bilancio di esercizio predisposto dal Direttore Generale e lo trasmette alla Commissione Cardinalizia. La Direzione Generale, invece, è l’organo esecutivo che dirige e controlla tutte le attività concernenti l’amministrazione, la gestione e l’organizzazione dell’Istituto, inclusa l’assunzione e la gestione del personale. Con il nuovo statuto del 2023, la direzione è diventata un ente monocratico, composto dal solo Direttore Generale, rafforzando il suo ruolo e snellendo la struttura. Attualmente, il Direttore Generale è Gian Franco Mammì.
Il ruolo del Prelato e degli organi di controllo
La figura del Prelato è un elemento distintivo della struttura di governo dello IOR. Nominato dalla Commissione Cardinalizia con l’approvazione del Santo Padre, il Prelato ha il compito di assistere in loco amministratori e dipendenti, assicurando che operino secondo i principi fondanti dell’etica cattolica e in coerenza con la missione dell’Istituto. Partecipa alle adunanze della Commissione Cardinalizia e assiste alle riunioni del Consiglio di Sovrintendenza. Oltre a questi organi interni, lo IOR è soggetto alla vigilanza esterna dell’Autorità di Supervisione e Informazione Finanziaria (ASIF), l’organismo vaticano per la vigilanza e l’informazione finanziaria, istituito per prevenire e contrastare il riciclaggio e il finanziamento del terrorismo. L’ASIF garantisce che lo IOR rispetti le normative interne e internazionali, contribuendo al percorso di trasparenza e conformità dell’Istituto.
Funzioni e servizi offerti dalla Banca del Vaticano
Gestione di conti e depositi
Lo IOR offre servizi di gestione di conti e depositi, sebbene non sia una banca commerciale aperta al pubblico. I clienti autorizzati possono aprire conti correnti, conti di deposito e depositi titoli. Questi servizi sono fondamentali per la custodia e l’amministrazione dei beni mobili e immobili affidati all’Istituto, destinati a opere di religione e carità. A fine 2011, lo IOR gestiva oltre 6,3 miliardi di euro distribuiti tra 33.000 depositi. Più recentemente, il bilancio approvato all’unanimità il 29 aprile 2025 ha evidenziato una raccolta di 5,7 miliardi di euro e un patrimonio netto di 731,9 milioni di euro, con un utile netto di 32,8 milioni di euro nel 2024, in crescita del 7% rispetto all’anno precedente. Questi dati riflettono una gestione prudente ed efficace, che coniuga margini crescenti con un attento contenimento dei costi.
Investimenti e gestione patrimoniale
L’Istituto per le Opere di Religione offre servizi di investimento e gestione patrimoniale, con un approccio conservativo e prudente, in linea con la Dottrina Sociale della Chiesa. I clienti possono delegare ai gestori esperti dello IOR la gestione del proprio patrimonio, scegliendo tra diverse linee di investimento standard in Euro e USD che coprono le principali asset class liquide tradizionali. Il processo di investimento è rigoroso e trasparente, con una selezione dei titoli che esclude, per statuto, l’acquisizione di azioni appartenenti a industrie belliche o di altro genere eticamente sconveniente. Inoltre, lo IOR offre servizi di consulenza finanziaria “su misura” per individuare soluzioni di investimento appropriate. È importante notare che, a partire da ottobre 2025, con il motu proprio “Coniuncta cura” di Papa Leone XIV, lo IOR non ha più l’esclusiva sugli investimenti finanziari del Vaticano, condividendo la responsabilità con l’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica (APSA) per una gestione più trasparente e condivisa del patrimonio della Santa Sede.
Servizi finanziari: bonifici, carte e pagamenti
Oltre alla gestione di conti e investimenti, lo IOR fornisce una gamma di servizi finanziari essenziali per la sua clientela. Questi includono la possibilità di effettuare bonifici e l’emissione di carte di debito e di credito. L’Istituto gestisce anche una rete di circa 13 ATM e 120 terminali POS all’interno della Città del Vaticano, facilitando le operazioni di pagamento per i suoi clienti. Questi servizi sono cruciali per supportare le attività quotidiane degli enti e delle persone che servono la Chiesa Cattolica in tutto il mondo, consentendo trasferimenti internazionali di denaro tramite banche corrispondenti. La fornitura di questi strumenti moderni è parte dell’impegno dello IOR a garantire alta qualità nei prodotti e servizi offerti, assicurando piena conformità alle norme interne e internazionali, con particolare attenzione alla prevenzione del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo.
Attività creditizia e servizi interni alla Città del Vaticano
Sebbene lo IOR non eroghi prestiti o finanziamenti nel senso tradizionale delle banche commerciali, la sua attività creditizia è orientata a supportare le esigenze interne della Città del Vaticano e degli enti ad essa collegati. I servizi offerti sono specificamente pensati per la sua clientela istituzionale e individuale legata alla Chiesa. Questo include la gestione di pagamenti di emolumenti e pensioni per i dipendenti della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano. L’Istituto, infatti, è un fornitore di servizi finanziari specializzato che serve esclusivamente la Chiesa Cattolica nel mondo, distinguendosi da qualsiasi altro istituto finanziario per missione, clienti, investimenti e destinazione degli utili. La sua unicità risiede proprio nella sua capacità di fornire un supporto finanziario mirato e eticamente orientato, contribuendo direttamente alle opere di religione e carità attraverso la devoluzione dei propri utili.
Chi può essere cliente dell’IOR
Enti e istituzioni religiose ammesse
L’accesso ai servizi dello IOR è rigorosamente riservato a una clientela specifica, principalmente legata alla Chiesa Cattolica e alle sue attività. La clientela servita dallo IOR comprende:
- Enti della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano, inclusi enti collegati, nunziature e delegazioni apostoliche, ambasciate e diplomatici accreditati presso la Santa Sede.
- Istituti di Vita consacrata e società di Vita apostolica, Diocesi e altri enti con personalità giuridica canonica o civile vaticana.
- Chierici e membri degli istituti di Vita consacrata e società di Vita apostolica.
- Dipendenti e pensionati vaticani.
Criteri di accesso e chiusura dei conti non autorizzati
I criteri di accesso allo IOR sono strettamente regolamentati e monitorati per assicurare la coerenza con la sua missione. Tutti i rapporti con i clienti autorizzati devono rispettare le normative vigenti in materia di prevenzione e contrasto del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo nello Stato della Città del Vaticano. Negli ultimi anni, in un’ottica di maggiore trasparenza e conformità agli standard internazionali, lo IOR ha intrapreso un’opera di revisione e regolarizzazione dei conti. Questo ha portato alla chiusura di numerosi conti che non rientravano nei criteri di ammissibilità o che non erano in linea con le nuove normative antiriciclaggio. Papa Francesco, in particolare, ha fortemente sostenuto questo percorso di rinnovamento, sottolineando l’importanza della trasparenza e dell’onestà per l’Istituto. L’obiettivo è garantire che ogni cliente e ogni operazione siano pienamente conformi alle leggi e all’etica cattolica, eliminando qualsiasi potenziale rischio di attività illecite.
Scandali e controversie nella storia dell’IOR
Il caso Banco Ambrosiano e altri episodi giudiziari
La storia dello IOR è stata purtroppo segnata da diversi scandali e controversie, che ne hanno offuscato l’immagine per decenni. Il caso più noto è senza dubbio quello legato al Banco Ambrosiano negli anni ’80. Questo scandalo vide il coinvolgimento dello IOR nel crac della banca di Roberto Calvi, con accuse di transito di ingenti somme di denaro dalle casse dell’Ambrosiano attraverso la banca vaticana. Ne seguirono iniziative giudiziarie e, sebbene il Vaticano abbia sempre mantenuto una posizione di non responsabilità diretta, ripagò 250 milioni di dollari ai creditori del Banco Ambrosiano a titolo di “contributo volontario”. Altri episodi giudiziari e controversie hanno riguardato la gestione di fondi e la trasparenza delle operazioni, alimentando l’opinione pubblica che lo IOR fosse un “crocevia tra scandali e opere pie” o addirittura una “lavatrice di denaro sporco”. Questi eventi hanno evidenziato la necessità di riforme radicali per ripristinare la fiducia e garantire la piena conformità alle normative internazionali.
Le accuse di riciclaggio e le indagini internazionali
Nel corso degli anni, lo IOR ha affrontato numerose accuse di riciclaggio di denaro e è stato oggetto di indagini internazionali. Queste accuse hanno spesso riguardato la presunta facilità con cui ingenti quantità di denaro potevano essere movimentate attraverso i conti dell’Istituto, talvolta senza un’adeguata verifica dell’origine dei fondi. Un esempio è il caso di monsignor Nunzio Scarano, titolare di conti IOR, indagato per riciclaggio e arrestato nel 2013, per aver organizzato un rocambolesco rientro di venti milioni di euro dalla Svizzera in Italia, caso tutt’ora in fase di sviluppo. Questi episodi hanno messo in luce le lacune nei sistemi di controllo e la necessità di un’urgente adeguamento agli standard antiriciclaggio internazionali. La pressione da parte di organismi come Moneyval, la divisione del Consiglio d’Europa che valuta i sistemi antiriciclaggio, ha spinto il Vaticano a intraprendere un percorso di riforme.
Riforme e trasparenza della Banca del Vaticano
Pubblicazione dei bilanci e adesione agli standard internazionali
Un segno tangibile dell’impegno dello IOR verso la trasparenza è la pubblicazione regolare dei suoi bilanci. L’Istituto ha iniziato a pubblicare i suoi rapporti annuali nel 2013, un passo significativo verso una maggiore apertura e responsabilità. Il bilancio più recente, approvato all’unanimità dal Consiglio di Sovrintendenza il 29 aprile 2025, ha mostrato un utile netto di 32,8 milioni di euro nel 2024, con una crescita del 7%, e un patrimonio netto di 731,9 milioni di euro. Questi dati, accompagnati da una relazione senza rilievi dalla società di revisione Mazars Italia S. P.A., dimostrano la solidità finanziaria e la gestione prudente dell’Istituto. L’adesione agli standard internazionali in materia di prevenzione del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo è un obiettivo primario, con lo IOR che si impegna a operare in conformità con le migliori pratiche globali. Questo include l’implementazione di un robusto sistema di risk management indipendente e la valutazione di appropriatezza per ogni investimento, in linea con la Dottrina Sociale della Chiesa.
Il ruolo dell’IOR oggi
Un’Istituzione finanziaria al servizio della Chiesa e della trasparenza
Oggi, l’Istituto per le Opere di Religione (IOR) si presenta come un’istituzione finanziaria profondamente rinnovata, che ha saputo affrontare le sfide del passato per emergere come un modello di trasparenza e conformità. A oltre ottant’anni dalla sua fondazione, e dopo un percorso di rinnovamento radicale promosso e sostenuto da Papa Francesco, lo IOR è un istituto moderno, pienamente inserito nel sistema finanziario internazionale. La sua missione rimane saldamente ancorata al servizio della Chiesa Cattolica nel mondo, attraverso la custodia e l’amministrazione di beni destinati a opere di religione e carità. Con un utile netto di 32,8 milioni di euro nel 2024 e un patrimonio netto di 731,9 milioni di euro, l’Istituto dimostra una solida performance finanziaria, i cui utili vengono devoluti per sostenere le attività del Santo Padre e le opere caritative. La continua adesione agli standard normativi globali, la vigilanza dell’ASIF e la pubblicazione dei bilanci sono testimonianza di un impegno costante verso la massima trasparenza e l’etica cattolica.
In un mondo finanziario in continua evoluzione, dove la fiducia e la responsabilità sono valori imprescindibili, la Banca del Vaticano ha dimostrato la capacità di reinventarsi. Le riforme attuate hanno trasformato l’Istituto in un’entità finanziaria solida e affidabile, che opera con integrità e dedizione alla sua missione. Il suo percorso di rinnovamento non è solo una risposta alle esigenze di conformità, ma un impegno profondo a servire la Chiesa e il bene comune con la massima trasparenza e professionalità. Guardando al futuro, lo IOR si posiziona come un attore chiave nel supporto finanziario delle opere di religione e carità, con una visione chiara e un impegno incrollabile verso i principi che lo hanno fondato.
Domande frequenti su La Banca del Vaticano (IOR): tra storia, riforme e la nuova era della trasparenza
Lo IOR ha lo scopo di custodire e amministrare beni destinati a opere di religione e carità. Supporta finanziariamente le attività della Chiesa Cattolica.
La Banca del Vaticano offre servizi di gestione di conti e depositi, investimenti e gestione patrimoniale. Fornisce anche servizi finanziari come bonifici, carte e pagamenti, oltre ad attività creditizia interna alla Città del Vaticano.
Possono essere clienti dello IOR enti e istituzioni religiose ammesse. L'accesso è regolato da criteri specifici, con la chiusura dei conti non autorizzati.
Per aumentare la trasparenza, la Banca del Vaticano ha iniziato a pubblicare i propri bilanci. Ha anche aderito agli standard internazionali in materia finanziaria.
L'Istituto per le Opere di Religione (IOR) si occupa di investimenti e gestione patrimoniale. Questi servizi sono offerti per sostenere le opere di religione e carità.

