La tassa pandemica proposta da Fmi non si applica all’Italia

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Il Fondo monetario internazionale torna a parlare di redistribuzione della ricchezza e propone un’imposta una tantum sui super ricchi e sulle imprese che hanno avuto utili straordinari grazie al covid. Non allo scopo di appianare i debiti enormi contratti dagli Stati, ma per dimostrare che la battaglia è collettiva. Secondo Mara Palacino (Pirola, Pennuto, Zei & Associati), in Italia un’iniziativa simile potrebbe essere assunta solo con il coordinamento dell’Europa

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di Laura Magna

Giornalista professionista dal 2002, una laurea in Scienze della Comunicazione con una tesi sull’intelligenza artificiale e un master della Luiss in Giornalismo e Comunicazione di Impresa. Scrivo di macroeconomia, mercato italiano e globale, investimenti e risparmio gestito, storie di aziende. Ho lavorato per Il Mattino di Napoli; RaiNews24 e la Reuters a Roma; poi Borsa&Finanza, il Mondo e Plus24 a Milano. Oggi mi occupo del coordinamento del Magazine We Wealth (e di quello di tre figli tra infanzia e adolescenza). Collaboro anche con MF Milano Finanza.

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