I fondi azionari classificati in base agli articoli 8 e 9 della Sfdr hanno registrato afflussi più o meno simili da gennaio 2022 a maggio 2023 (rispettivamente 10,9 e 13,3 miliardi)
Se si considerano i primi quattro mesi dell’anno in corso, si nota come i fondi art. 8 abbiano attirato complessivamente la maggior parte dei flussi (17,2 miliardi)
A ormai due anni dall’entrata in vigore della Sfdr, la normativa europea sull’informativa di sostenibilità nel settore dei servizi finanziari, l’universo dei fondi sostenibili continua a evolversi tra “promozioni” e declassamenti. Secondo una nuova analisi di Goldman Sachs, i fondi azionari classificati in base agli articoli 8 e 9 della Sfdr hanno registrato afflussi più o meno simili da gennaio 2022 a maggio 2023 (rispettivamente 10,9 e 13,3 miliardi di dollari) a differenza di quelli che ricadono sotto l’ombrello articolo 6 che hanno incassato deflussi netti per 2,3 miliardi nello stesso periodo.
Se si considerano i primi quattro mesi dell’anno in corso, si nota però come i fondi art. 8 abbiano attirato complessivamente la maggior parte dei flussi (17,2 miliardi), potenzialmente “influenzati in parte dal declassamento di alcuni fondi da articolo 9 ad articolo 8 durante la chiusura dello scorso anno”, scrivono gli analisti della banca d’affari. Un trend arrestatosi tuttavia già a partire da febbraio, quando i flussi art. 8 hanno subito un’inversione di tendenza mentre i flussi art. 9 continuavano a crescere, come evidenziato nelle tabelle sottostanti.
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Cosa attira gli afflussi sostenibili?
Un aspetto da considerare, avvertono gli analisti, è che non tutti i fondi classificati come art. 8 ai sensi della Sfdr sono costruiti allo stesso modo. Confrontando i fondi art. 8 che adottano un approccio “più rigoroso” alla sostenibilità secondo i criteri definiti da Goldman Sachs con quelli che adottano approcci più semplificati (spesso basati su strategie di esclusione), gli investitori favoriscono chiaramente i primi. Nel primo caso si parla di 81,9 miliardi di flussi da gennaio 2022, mentre nel secondo caso si registrano deflussi per 72 miliardi. E anche applicando questa distinzione ai flussi da inizio anno, il risultato non cambia: per i fondi art. 8 dall’approccio più rigoroso si calcolano 25,6 miliardi di afflussi a fronte degli 8,4 miliardi di deflussi per la controparte che adotta un approccio più semplificato.

Fondi sostenibili, aumentano i flussi a livello mondiale
Parallelamente, gli investitori hanno favorito anche quei fondi che dichiarano di avere una certa esposizione agli investimenti sostenibili (“art. 8+”, 10 miliardi) rispetto a quelli che non ne hanno alcuna (“art. 8 zero si”, 0,8 miliardi). “Tuttavia, il divario nei flussi per queste due coorti è meno pronunciato”, spiegano gli analisti. “Questa dinamica evidenzia come le auto-classificazioni Sfdr non siano gli unici fattori Esg presi in considerazione degli investitori e, a nostro avviso, è un altro indicatore del passaggio da un’enfasi esclusiva sui criteri di esclusione”, osservano. Intanto, i fondi sostenibili globali hanno attratto 3,8 miliardi di dollari di nuovi capitali a maggio, sempre in contrasto con i più ampi deflussi azionari non Esg (-46,6 miliardi di dollari). I fondi europei fanno da traino con +5,2 miliardi di afflussi, mentre i nordamericani incassano deflussi per -0,9 miliardi.

