Un crollo del 69%. Secondo l’ultimo Living Planet Report elaborato dal Wwf, le specie di fauna selvatica nel mondo sono diminuite del 69% dal 1970 ad oggi. Senza un’azione urgente si rischiano conseguenze irreversibili legate alla riduzione e all’estinzione delle specie, con un impatto negativo non solo sull’ambiente, ma anche sull’economia e sull’umanità. Qualche esempio? Secondo il World Economic Forum, il 60% delle varietà di caffè potrebbe estinguersi a causa dei cambiamenti climatici, delle malattie e della deforestazione, minacciando i coltivatori che producono i chicchi e un mercato globale redditizio. Nell’industria cosmetica, invece, si teme per la fornitura di burro di karité, un prodotto minacciato dalla deforestazione, dai parassiti e dalla perdita di impollinatori. Non per niente, il Global Risks Report, il documento realizzato dal World Economic Forum, ha classificato la perdita di biodiversità come la terza minaccia più grave che l’umanità dovrà affrontare nei prossimi dieci anni.
Sebbene la consapevolezza e il riconoscimento dell’importanza della biodiversità stiano crescendo, gli investimenti per la conservazione della natura sono di gran lunga inferiori alle necessità. Il motivo è presto spiegato: “Una delle ragioni – sostiene Goldman Sachs Asset Management – è che molte aziende hanno ancora poche informazioni sul loro impatto sulla biodiversità o sui loro sforzi per affrontare questioni come la deforestazione, il degrado degli ecosistemi e il benessere degli animali. Ciò può rendere difficile per gli investitori valutare i rischi e scoprire le opportunità legate alla biodiversità, in particolare nelle società quotate”.
Lo dimostra chiaramente la ricerca realizzata dalla società di gestione americana: il 21% delle aziende facenti parte dell’MSCI All Country World Index (ACWI) ha menzionato argomenti legati alla biodiversità nelle proprie relazioni annuali del 2021, rispetto al 13% del 2017. Inoltre, nello stesso periodo è triplicata, arrivando al 9%, la percentuale di aziende che segnalano l’intenzione di intraprendere azioni legate alla biodiversità – un impegno, una promessa, un obiettivo o una politica – o passi già compiuti. Percentuali, in forte aumento, sì, ma ancora molto basse.
Come scovare le opportunità di investimento
La scarsità di informazioni sulle politiche e sulle attività delle aziende legate alla biodiversità rende difficile l’investimento azionario in questo tema. Per superare questa mancanza di dati e individuare le opportunità, occorre adottare un approccio innovativo, secondo Goldman Sachs Asset Management. Quale? “Riteniamo che le strategie di investimento sostenibile e d’impatto siano particolarmente adatte a scovare questi innovatori, perché sono in grado di individuare aziende di alta qualità che stanno creando nuovi modelli di business in settori quali la bonifica del suolo, l’agricoltura sostenibile, la transizione energetica e la riduzione della necessità di materiali vergini”.
Spesso si tratta di società che non si posizionano ancora come fornitori di soluzioni per la biodiversità, né fissano obiettivi o riportano l’impatto positivo in questi termini, oppure di realtà di nicchia poco conosciute. Ecco perché “il dialogo diretto con le aziende è un altro aspetto delle strategie di investimento a impatto che può fornire un ulteriore vantaggio per ottenere informazioni importanti sulla biodiversità e aiutare a identificare i fornitori di soluzioni”.
Insomma, un approccio che passa attraverso l’analisi dei dati ma anche l’impegno e il dialogo con le aziende fornitrici di soluzioni innovative per la conservazione della biodiversità può ridurre questo gap informativo e aiutare gli investitori azionari a identificare quelle realtà che probabilmente diventeranno leader del settore nella trasformazione sostenibile dell’economia globale.
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