Healthcare: innovazione porta opportunità, ecco come coglierle
L’healthcare è un settore dinamico, dove le tendenze demografiche globali, le svolte
negli sviluppi di farmaci e l’attività di M&A possono offrire diverse fonti di alfa. PGIM spiega perché è un settore premiante nel lungo periodo
Se hai bisogno di una nuova valvola cardiaca, non sarà certo l’inflazione o un mercato burrascoso a fermarti. L’esempio è immediato e chiaro: uno dei vantaggi di investire nel settore healthcare è nella rigidità della domanda di cui godono le aziende in questo comparto, oltre alla forte dinamicità che lo contraddistingue. Inoltre, guardando allo studio “A healthy return” dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, il ritorno quantificabile degli investimenti è molto consistente: nella stima più prudente possibile, tra il 2022 e il 2031 il valore pubblico creato sarà probabilmente compreso tra 1,15 e 1,46 mila miliardi di dollari e il rapporto sarà di un ritorno di 35 dollari per ogni dollaro investito.
Quello dell’healthcare è un settore caratterizzato da dinamismo, in cui le tendenze demografiche globali, gli sviluppi di farmaci innovativi e le attività di fusione e acquisizione possono offrire diverse fonti di alfa. Storicamente ha fornito accesso a una crescita secolare a lungo termine, sovraperformando gli indici di mercato più ampi, tra cui l’S&P 500 e il Nasdaq, nel corso di cicli di mercato completi dalla fine degli anni 1990.

Al 31 marzo 2023. Fonte: Standard & Poor’s, Nasdaq. Le performance passate non garantiscono risultati futuri.
Il biotech e il fattore volatilità
La volatilità che ha attraversato il mercato negli ultimi mesi non ha lasciato il settore indenne, con il calo del segmento biotech che a detta di Jennison Associates, affiliata PGIM, ha molti punti di contatto con quello della dotcom era: “I ribassi delle aziende terapeutiche negli early stage sono simili ai ribassi delle società tecnologiche meno mature nei primi anni 2000”. Come il settore tecnologico si è ripreso con forza dopo la bolla dotcom, anche se la ripresa non è stata uniforme, lo stesso si può aspettare dal biotech. Le aziende più forti e con una solida base scientifica faranno strada, mentre altre semplicemente scompariranno.
Se invece si decide di guardare al breve termine posso risultare interessanti i sottosettori di biotech e terapeutico, dal momento che molte delle aziende in questi comparti hanno un ebitda positivo, caratteristica che li rende più attraenti in un contesto di tassi d’interesse in crescita.
In ogni caso, se l’obiettivo è quello di selezionare i vincitori del futuro, non si può che guardare verso le innovazioni tecnologiche, investendo in aziende in grado di monitorare e ottimizzare l’erogazione delle cure. “Nel tempo, prevediamo che le aziende sanitarie in grado di raccogliere, elaborare e interpretare efficacemente i dati emergeranno come grandi conglomerati del settore con vantaggi competitivi consolidati”, sottolineano gli esperti.
L’innovazione dischiude future opportunità
L’innovazione è un punto chiave che contribuisce a modernizzare l’industria e rendere le cure sempre più su misura per i pazienti. Grazie all’innovazione che sta investendo il settore, sono sempre di più le nuove opportunità – dai progressi nel sequenziamento del DNA, nell’intelligenza artificiale e nella biologia computazionale nell’industria biotecnologica – che si sono tradotte in nuovi trattamenti per nuove cure per malattie croniche come diabete e obesità. Ci sono anche i primi segnali che trattamenti più efficaci per l’obesità stanno avendo un impatto positivo sulle malattie cardiovascolari, che sono tra le condizioni più rischiose per la vita e più costose da trattare. Cosa significa questo per gli investitori? “Questi progressi creano nuove opportunità tra aziende farmaceutiche selezionate che hanno la profondità delle risorse per capitalizzare su questo enorme mercato per i trattamenti cardiovascolari e la prevenzione delle malattie”, spiegano da PGIM. L’industria biotecnologica è attesa rimanere volatile e pertanto in questo contesto gli esperti ritengono che i gestori long/short avranno opportunità significative per generare alfa.
Non è però semplice selezionare le aziende vincenti da soli: la combinazione tra innovazione e forte dispersione del mercato rende fondamentale la figura di consulenti esperti. Inserire nel proprio portafoglio aziende del settore healthcare permette anche di diversificare il proprio asset in modo strategico. “Il settore può continuare a sovraperformare nel lungo termine, poiché gli investitori pongono maggiore enfasi sui fondamentali stabili delle società e sulla significativa generazione di alfa che l’ampia innovazione può fornire”, concludono gli esperti di PGIM.

