- I Btp green sono titoli a medio-lungo termine destinati a finanziare spese statali a positivo impatto ambientale
- Mef: “L’operazione di collocamento si terrà nel prossimo futuro sulla base delle condizioni di mercato”
Nuovo Btp green in rampa di lancio. Il ministero dell’Economia e delle finanze, in un comunicato diffuso lunedì, ha annunciato di aver affidato a un pool di banche (Bnp Paribas, Crédit Agricole Cib, Deutsche Bank, NatWest Markets e Unicredit) il mandato per il collocamento del titolo verde con scadenza 30 ottobre 2037. I proventi, come sempre, saranno destinati a finanziare spese statali a positivo impatto ambientale, incluse spese fiscali, spese in conto capitale, spese correnti e trasferimenti a favore di soggetti esterni o interni alla pubblica amministrazione.
La nota dettaglia tra l’altro la ripartizione delle spese ammissibili per categoria: l’efficienza energetica assorbe la parte maggiore dei fondi (48-53%), seguita da trasporti (27-33%), prevenzione e controllo dell’inquinamento ed economia circolare (7,5-8,5%), tutela dell’ambiente e della diversità biologica (6,5-8,5%), ricerca (4-5%) e infine fonti rinnovabili per la produzione di energia elettrica e termica (circa l’1% dell’importo complessivo). Quanto all’orizzonte temporale, si considera il quadriennio complessivo dell’anno in corso, ma le spese sostenute tra il 2023 e il 2024 hanno un peso maggiore, rispettivamente del 42-46% e del 44-48%.

Fonte: Mef
Btp green: come investire
titolo h3
titolo h4
I Btp green possono essere scambiati dagli investitori istituzionali sia sul mercato secondario regolamentato all’ingrosso (l’Mts o Mercato telematico dei titoli di Stato) per operazioni dal taglio non inferiore ai 2 milioni di euro, che su quelli regolamentati. I risparmiatori individuali possono invece negoziare i titoli verdi sul Mot (Mercato telematico delle obbligazioni e dei titoli di Stato) dove sono possibili operazioni dal taglio minimo di 1.000 euro, oppure su altre piattaforme di negoziazione. “L’operazione di collocamento si terrà nel prossimo futuro sulla base delle condizioni di mercato”, precisa il Mef nella nota.
Le precedenti emissioni
Il primo Btp green fu emesso dal Tesoro nel marzo del 2021 e ha scadenza 30 aprile 2045. All’epoca ottenne richieste per oltre 83 miliardi di euro, quasi 10 volte gli 8,5 miliardi raccolti. Nel caso del Btp green 2035, l’importo emesso fu di 6 miliardi di euro con un prezzo di collocamento di 99,734 euro e un rendimento lordo alla scadenza del 4,067%. La terza emissione verde governativa italiana, quella dell’aprile 2023, collocò infine 10 miliardi a fronte di richieste per circa 53 miliardi di euro; il titolo fu collocato al prezzo di 99,888 corrispondente a un rendimento lordo annuo all’emissione del 4,056%. Per la nuova emissione, il Mef non fissa obiettivi di raccolta ma ricorda soltanto che “le dimensioni del portafoglio di spese a cui attingere per tutte le emissioni del 2024, inclusive anche della riapertura in asta del Btp green 2031 nel marzo 2024, si collocano in un range compreso tra 11,5 e 13,5 miliardi di euro” secondo la ripartizione sopra mostrata. Ricordiamo che i Btp green sono titoli a medio-lungo termine, con le stesse caratteristiche degli altri Buoni del Tesoro poliennali: garantiscono un reddito fisso definito dalla cedola (pagata su base semestrale) e il rimborso del valore nominale alla scadenza.

