Il wealth management ha bisogno di fare squadra

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Gli Hnwi hanno esigenze sempre più complesse – dalla pianificazione patrimoniale, a quella fiscale, alla gestione degli immobili fino al passaggio generazionale – ma vogliono avere un interlocutore unico. Ecco perché il banker non può essere un solista ma deve agire in un team. Banche e intermediari devono lavorare sul tema della fiducia – estendendola al rapporto tra specialisti diversi. Ecco come secondo Silvio Malanga, ceo e founder di H2O-Human to organization, società di consulenza con un forte focus sull’applicazione delle neuroscienze al management

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di Laura Magna

Giornalista professionista dal 2002, una laurea in Scienze della Comunicazione con una tesi sull’intelligenza artificiale e un master della Luiss in Giornalismo e Comunicazione di Impresa. Scrivo di macroeconomia, mercato italiano e globale, investimenti e risparmio gestito, storie di aziende. Ho lavorato per Il Mattino di Napoli; RaiNews24 e la Reuters a Roma; poi Borsa&Finanza, il Mondo e Plus24 a Milano. Oggi mi occupo del coordinamento del Magazine We Wealth (e di quello di tre figli tra infanzia e adolescenza). Collaboro anche con MF Milano Finanza.

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