Nel 2020 la ricchezza finanziaria degli italiani, secondo Banca d’Italia, è lievitata fino a 4,777mila miliardi, da 4,45 mila miliardi del 2019. Le famiglie del segmento private (patrimonio oltre i 500mila euro) contano per il 25% e la loro ricchezza ha mostrato una dinamica migliore rispetto al mercato complessivo, legata anche al lavoro degli operatori specializzati che la gestiscono. Ma non mancano le sfide: ecco come le affronta Crédit Agricole
La banca ha accelerato nell’adozione e dell’utilizzo degli strumenti digitali, innanzitutto. La parola d’ordine è multicanalità: il digitale non si sostituisce all’incontro fisico, ma lo integra e lo completa
L’offerta si struttura su tre segmenti di clientela private: Hnwi, Unwi e clienti Istituzionali. Per tutti è disponibile l’ecosistema internazionale del gruppo: Cacib, CA Vita e Assicurazioni, Amundi sgr
Il 2020 è stato un acceleratore del cambiamento, in molti settori, compreso quello della gestione del risparmio. Intanto, la ricchezza finanziaria degli italiani, secondo le rilevazioni di Banca d’Italia, è lievitata fino a 4,777mila miliardi (da 4,45 mila miliardi del 2019). Le famiglie del segmento private, che possiedono patrimoni finanziari netti dai 500mila euro in su, contano per il 25% e la loro ricchezza ha mostrato una dinamica migliore rispetto al mercato complessivo, legata, secondo l’analisi di Aipb e Strategy&, Prospettive e orientamenti del Private Banking in Italia (2020), al lavoro degli operatori specializzati che la gestiscono.
Ma la pandemia ha posto alcune sfide all’industria: che era frammentata perché tradizionalmente connotata come “business di relazione e di prossimità” rispetto a una ricchezza per la metà distribuita in 97 province italiane. E perché i clienti hanno finora sempre preferito frazionare il rischio di concentrazione attraverso la gestione segregata del proprio patrimonio. Due caratteristiche che stanno cambiando, perché gli incontri digitali stanno diventando la norma, da un lato e perché gli investitori private chiedono ai loro consulenti prodotti che integrino criteri Esg (l’80% dei rispondenti alla survey Aipb), ma anche che investano in economia reale (55%), e servizi dedicati agli imprenditori (50%) e assicurativi (35%). Dunque, sostenibilità e ampiezza di offerta. Queste spinte trasformative si sono concretizzate in Crédit Agricole Italia in una serie di azioni pratiche. Nell’accelerazione dell’adozione e dell’utilizzo degli strumenti digitali, innanzitutto. La parola d’ordine è multicanalità: il digitale non si sostituisce all’incontro fisico, ma lo integra e lo completa. Il segmento del Private Banking, in particolare, garantisce agli oltre 27.000 clienti un servizio personalizzato, già basato su un modello omnicanale, che coniuga la capillare presenza sul territorio, negli oltre 20 centri che ospitano più di 180 professionisti dedicati; con importanti strumenti di web collaboration applicabili a tutti i servizi della Banca e recentemente integrati anche da App Mobile. L’offerta si struttura su tre segmenti di clientela private: Hnwi, Unwi e clienti Istituzionali. Per tutti è disponibile l’offerta dell’ecosistema internazionale del gruppo: Cacib per operazioni di finanza straordinaria ed emissione prodotti ad hoc, CA Vita e Assicurazioni per le soluzioni assicurative vita e danni, Amundi sgr con i suoi servizi di gestione patrimoniale e ampia gamma fondi, Caceis la banca depositaria del gruppo, CA Indosuez Fiduciaria e CA Indosuez Wealth Management Italia con cui è stato sviluppato un nuovo servizio per la gestione della Clientela con Grandi Patrimoni. Un focus particolare viene dedicato ai Clienti imprenditori cui viene offerto, in sinergia con il canale Banca d’Impresa del Gruppo, un servizio a 360° gradi tramite una consulenza che spazia dalla gestione del patrimonio personale, all’assistenza per le necessità finanziarie dell’azienda. Tra i due canali esiste un sistema di segnalazione incrociata per favorire lo sviluppo di nominativi prospect e particolare attenzione viene dedicata ai fenomeni di liquidity event. A ulteriore supporto dei Private Banker, sono inoltre presenti team dedicati di Credit e Financial Advisors, che li affiancano negli incontri con la Clientela e nell’asset allocation di portafoglio. E infine, i banker: CA Italia punta in maniera decisa alla preparazione professionale dei propri specialisti. In un mercato che richiede competenze sempre più evolute e trasversali, è fondamentale mantenere una costante attenzione all’education dei bankers. Nel corso degli anni, grazie alla collaborazione con Aipb e con primari studi di professionisti, all’interno del Gruppo sono stati creati percorsi formativi ad alto contenuto specialistico, focalizzati sia su aspetti tecnici sia su soft skills.
La banca ha accelerato nell’adozione e dell’utilizzo degli strumenti digitali, innanzitutto. La parola d’ordine è multicanalità: il digitale non si sostituisce all’incontro fisico, ma lo integra e lo completaL’offerta si struttura su tre segmenti di clientela private: Hnwi, Unwi e clienti Istituzion…
Giornalista professionista dal 2002, una laurea in Scienze della Comunicazione con una tesi sull’intelligenza artificiale e un master della Luiss in Giornalismo e Comunicazione di Impresa. Scrivo di macroeconomia, mercato italiano e globale, investimenti e risparmio gestito, storie di aziende. Ho lavorato per Il Mattino di Napoli; RaiNews24 e la Reuters a Roma; poi Borsa&Finanza, il Mondo e Plus24 a Milano. Oggi mi occupo del coordinamento del Magazine We Wealth (e di quello di tre figli tra infanzia e adolescenza). Collaboro anche con MF Milano Finanza.
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