Gli shock economici, la volatilità dei mercati e le tensioni geopolitiche costituiscono un mix poco gradevole per gli investitori. Nel monitorare questo nuovo contesto, non bisogna però tralasciare le opportunità del nuovo paradigma. Dopo anni e anni di valore assente dai mercati del reddito fisso, le caratteristiche tradizionali dell’investimento obbligazionario – roll, carry e reddito – stanno tornando in primo piano. “Questi aspetti possono generare performance che soddisfano o superano obiettivi degli investitori. Inoltre, se l’economia subirà un contraccolpo, esiste ora un ampio spazio per i rendimenti di scendere e fornire un’ulteriore spinta alle performance obbligazionarie”, rimarca l’outlook del quarto trimestre 2023 di PGIM Fixed Income.
Bond: l’orso ritarda l’uscita di scena
La fine del mercato orso per l’obbligazionario si sta indubbiamente facendo attendere rispetto a quelle che erano le premesse di un anno fa. L’ultimo trimestre ha visto i rendimenti toccare nuove vette: prima con il declassamento degli Stati Uniti da parte di Fitch ad agosto, poi con il meeting della Federal Reserve del 20 settembre. Nonostante la tendenza al calo dell’inflazione e il continuo rallentamento dell’occupazione – uno scenario che avrebbe potuto giustificare una svolta dovish – i membri del FOMC hanno scelto di rimanere spiccatamente hawkish. Gli investitori che si aspettavano una svolta dovish della Fed sono stati colti alla sprovvista e i rendimenti statunitensi hanno toccato i nuovi massimi del ciclo nell’area del 4,60% alla fine del trimestre, per poi toccare il 5% il 23 ottobre, sui massimi dal 2007.
Le principali forze che potrebbero spingere la curva dei rendimenti ancora verso l’alto sono le banche centrali e la forte offerta di emissioni di titoli di Stato. I mercati restano inoltre esposti al circolo vizioso dell’aumento dei tassi e delle preoccupazioni per il capitale delle banche.
Treasury a 10 anni: rendimento al nuovo massimo del ciclo
fonte: PGIM Fixed Income, Bloomberg, and Macrobond
Segnali positivi
Guardando invece al contesto economico generale, appare favorevole alle obbligazioni. “La crescita dell’occupazione si è moderata in tutti i Paesi del mondo per diversi trimestri, portando i mercati del lavoro a un maggiore equilibrio e riducendo la pressione al rialzo sui salari. Inoltre, sembra che l’inflazione stia rapidamente scendendo verso l’obiettivo in Europa e negli Stati Uniti”, rimarcano gli esperti di PGIM Fixed Income che evidenziano un altro aspetto positivo del mercato obbligazionario nel fatto che gli investitori dimostrano di avere fiducia nella capacità delle banche centrali di contenere l’inflazione.
“Lo slancio verso l’alto dei rendimenti a lunga scadenza potrebbe facilmente continuare fino a fine anno e i rendimenti potrebbero superare questi livelli se i fondamentali si riscaldassero nuovamente. Tuttavia, il nostro scenario di base prevede che i fondamentali di mercato rialzisti continuino a svilupparsi come negli ultimi mesi e che si affermino come driver di mercato verso il 2024”, argomenta l’outlook trimestrale di PGIM.
Questa prospettiva di mercato implica che le principali banche centrali sono pronte a cambiare rotta: per la Fed, ciò potrebbe significare un taglio dei tassi di 50-75 punti base nel 2024 rispetto all’attuale punto medio dei fed funds del 5,375%.
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PGIM Fixed Income, in definitiva, vede la transizione accidentata verso un mercato obbligazionario toro ancora in corso, con nubi visibili a breve termine; mentre le prospettive a più lungo termine sono favorevoli con i tassi vicini ai massimi del ciclo. “Un’ampia gamma di prodotti a reddito fisso sembra ben posizionata per ottenere solidi rendimenti corretti per il rischio nel lungo periodo, sia su base assoluta che relativa”. In tal senso il PGIM Multi Asset Credit Fund, permette un posizionamento flessibile sul reddito fisso cercando di generare alpha attraverso una selezione bottom-up dei titoli combinata con gestione della duration, della qualità del credito, del posizionamento sulla curva dei rendimenti e dell’esposizione valutaria. Il fondo, che vanta il rating massimo Morningstar ed è classificato Articolo 8, mira a sovraperformare l’ICE BofA US 3-Month Treasury Bill Index nell’arco di un ciclo di mercato completo su base total return. Al 30 settembre 2023 a livello geografico è prevalente l’esposizione agli Stati Uniti (57,4%), seguiti da Unione Europea (11,6%) e Regno Unito (8,8%), mentre tra i settori primeggiano industriali (32%) e finance (16,2%).

