Investimenti tematici: guida pratica per cogliere i temi del futuro
L’investimento tematico offre agli investitori azionari l’opportunità di acquisire esposizione sui macro temi che stanno ridefinendo l’economia globale. Ma come selezionare i temi più importanti e non farsi sopraffare da una moda temporanea?
Il panorama che gli investitori affronteranno nel prossimo decennio potrebbe rivelarsi ben più complesso rispetto a quello a cui si è stati abituati. Il nuovo regime di tassi d’interesse più elevati cambia le carte in tavola. “L’aumento del costo del capitale ha probabilmente posto fine all’era in cui business model fragili potevano accedere a basso costo ai mercati finanziari e riteniamo pertanto che il pendolo si sia rispostato verso le imprese forti e innovative destinate a ridefinire il mercato globale”, spiegano gli esperti di Janus Henderson Investors.
Ma quali saranno i temi destinati a trascinare il mercato per i prossimi anni?
I temi del futuro: come riconoscerli
Individuare i temi destinanti a cambiare il modo in cui funziona la società è il primo passo per selezionare le prossime aziende leader del mercato, per riconoscere chi potrà diventare la prossima Microsoft o Google. Tuttavia, riuscire a riconoscere questi temi quando si trovano ancora in germe, non è semplice, ci sono tre principali aspetti da considerare:
Ampiezza, focalizzarsi su un tema troppo specifico, così come su uno troppo ampio, può essere controproducente, limitando l’investitore o creando confusione, al punto di trovarsi con un legame molto lieve tra il tema in questione e i rendimenti.
Posizionamento, un singolo tema può abbracciare molti settori e per creare un mix ottimale e un portafoglio equilibrato, è necessario un esame approfondito.
Timing, la tempistica con cui ci si approccia a un nuovo tema è fondamentale, dare priorità a un portafoglio diversificato potrebbe anche aiutare a raggiungere i propri obiettivi in caso di un tempismo non perfetto.
Investimento tematico tra opportunità e rischi
L’investimento tematico, ovvero che si focalizza su un tema specifico che l’investitore ritiene importante e dal grande potenziale, è cresciuto negli ultimi anni, sia dal punto di vista dell’utilizzo, che in termini di consapevolezza. Questo perché, dalla sua, offre interessanti benefici, ma non per questo gli investitori dovrebbero invece ignorare i rischi.
Partiamo dal vedere il bicchiere mezzo pieno. Senza dubbio, l’investimento tematico, se effettuato in modo efficace, grazie alla sua natura, potrebbe generare rendimenti positivi nel lungo periodo, indipendentemente dal ciclo economico di mercato. Selezionare i temi più interessanti è compito dei gestori attivi che, inoltre, “devono identificare le imprese destinate a registrare una crescita superiore alla media in futuro. Uno dei propulsori chiave del successo di un’impresa è la capacità di cogliere in anticipo un cambiamento fondamentale nell’economia e di fornire i beni e i servizi necessari per realizzare tale cambiamento”, spiegano gli esperti. Per la selezione dei temi, è bene prestare attenzione a tutti gli ambiti in grado di trasformare il mondo, dalla geopolitica, al costo del capitale, passando anche per i dati demografici.

Questo però non esclude alcuni rischi, di cui il principale è il ‘theme washing’, “ossia di strategie create non al fine di partecipare in modo efficiente a un tema di lungo termine, bensì allo scopo di sfruttare la scia di trend di investimento sempre più popolari”. Temi troppo superficiali e inclusi nel proprio portafoglio prima di un oculato ragionamento, potrebbero deludere le aspettative degli investitori.
Focalizzarsi su un tema troppo limitato, così come troppo ampio, per seguire l’onda dei trend momentanei, potrebbe comportare una serie di rischi elevati. Nel primo caso si correrebbe il rischio di una forte concentrazione, si avrebbe a che fare con titoli a bassa e media capitalizzazione, ma anche una certa impurità: un tema troppo limitato può infatti indurre il gestore ad allentare la definizione del tema, per garantire una popolazione di imprese sufficiente tra cui scegliere.
Un esempio? Gli esperti di Janus Henderson Investors hanno analizzato il caso della categoria ‘Trasformative Technologies’, che ha 12 temi sottostanti.

In questo caso, il rischio di concentrazione è evidente: per esempio, in un portafoglio che combina il tema Digital Economy con Autonomous Tech e Internet Innovation, gli investitori si troverebbero con le 10 maggiori posizioni quasi identiche.
Combinare singoli temi in un portafoglio più ampio potrebbe essere un’opzione interessante, anche perché il market timing non è affidabile e i tempi esatti per entrare e uscire da temi particolari sono quasi impossibili da riconoscere. “Un vantaggio di un simile approccio – concludono gli esperti – è il mantenimento di una sovrapposizione minima dei titoli, con il conseguente incremento della probabilità che i rendimenti siano alimentati dal tema, piuttosto che dal mercato in generale”.

