2024 in crescita? È ora di prepararsi a un nuovo paradigma
L’economia globale nel 2024: prepararsi a un nuovo paradigma
Se il 2023 può essere riassunto come un anno di tensioni geopolitiche, inflazione elevata e alti tassi di interesse, cosa cambierà nel 2024? Le prospettive per le principali economie secondo gli esperti di Capital Group
I venti di recessione che sembrano dover sferzare l’economia globale nel 2023 potrebbero soffiare su alcune aree del mondo nel 2024. L’avvertimento arriva dagli esperti di Capital Group che, approcciandosi al nuovo anno, snocciolano le loro previsioni economiche, guardando come gli effetti dell’inflazione elevata siano stati molto diversi. Se Stati Uniti, Giappone e India ne sono usciti indenni, dimostrando una resistenza notevole ed entrando nel 2024 con ottime prospettive, al contrario la debolezza in Europa e Cina è ancora lontana dall’essere superata. Questa spaccatura ha portato il Fondo Monetario Internazionale a prevedere una crescita media nel 2024 del 2,9%, in leggero calo rispetto al 3% del 2023.
Un mondo diviso a metà
“Se si considera l’aumento dei prezzi al consumo e l’aggressività con cui la Federal Reserve ha alzato i tassi di interesse, la resistenza osservata nell’economia statunitense è stata davvero notevole”, sostiene Jared Franz, economista di Capital Group. E anzi, un simile andamento ha alleviato alcune delle preoccupazioni su una imminente recessione negli Stati Uniti, anche se non si può ancora escludere del tutto il rischio.
Cina e Europa, al contrario, sono ancora alle prese con uno scenario molto complicato, viste anche le crescenti tensioni geopolitiche. Ad esempio, la Germania, che è la più grande economia europea, si trova già in recessione tecnica a causa di un forte rallentamento del settore manufatturiero dovuto, tra le altre cose, al calo di domanda da parte della Cina. In generale, tutti gli stati membri dell’Eurozona e il Regno Unito si trovano ancora in una fase di rallentamento.
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Tassi alti a lungo? Forse questo mantra è già passato di moda
Dopo le ultime riunioni delle principali banche centrali sembra chiaro un cambiamento di rotta. Certo, immaginare un ritorno a breve dei tassi prossimi allo zero è fuori luogo, ma questo non significa che per tutto il 2024 gli investitori dovranno interfacciarsi con tassi così alti. Anzi, Jerome Powell ha fatto intuire che ci saranno almeno tre tagli dei tassi nei prossimi 12 mesi.
In generale, sembra che i consumatori saranno in grado di sostenere l’economia e gli investitori si adegueranno a questa nuova normalità, anche considerando che i tassi odierni, nonostante possano fare paura, non sono una novità, ma allineati ai nomali intervalli storici. I rendimenti dei Treasury a 10 anni, prende come esempio il gestore di portafogli a reddito fisso Pramod Atluri, nel 2024 dovrebbero muoversi in un intervallo compreso fra il 3,5% e il 5,5%, rimanendo a un livello considerato normale prima della crisi finanziaria. Infatti, “ripercorrendo la storia statunitense fino al 1870, per circa il 61% delle volte i tassi si sono mantenuti prevalentemente in un range del 3-6%”.
Nuove finestre di opportunità per gli investitori
Sembra che le principali banche centrali abbiano concluso il loro ciclo di rialzo dei tassi, è forse arrivato il momento per gli investitori di allocare i capitali che hanno disponibili? Secondo gli esperti di Capital Group la risposta è sì, per non perdere l’occasione di posizionarsi con successo sul lungo termine, iniziando a guardare nuovamente verso azioni e obbligazioni e rimettendo in secondo piano la liquidità.
Dare un’occhiata al passato potrebbe rassicurare gli investitori: “Storicamente infatti, il periodo tra la fine di un ciclo di rialzo dei tassi e il primo taglio ha rappresentato un’opportunità cruciale per gli investitori di reinvestire la liquidità in azioni e obbligazioni. In passato, quella ‘finestra’ è durata dieci mesi”.
La fine di un ciclo rappresenta una transizione importante, che potrebbe dare vita a un mercato completamente nuovo. È proprio in momenti simili che gli investitori a lungo termine possono scovare opportunità di investimenti molto importanti, sia nel settore azionario che in quello obbligazionario.


