L’oro è considerato dalla letteratura economica come il “Safe Haven”, porto sicuro, degli investimenti. Non per altro, per esempio nel 2022, con lo scoppio della guerra tra Ucraina e Russia il prezzo dell’oro è balzato a ridosso dei 2000 dollari l’oncia tornando al centro degli investimenti, soprattutto alla luce del contesto incerto ed estremamente volatile. A un anno di distanza e nelle condizioni attuali di inflazione, tassi e recessione è un investimento che potresti tenere in considerazione? Hai necessità di impiegare gli investimenti in una sorta di “cassaforte” finanziaria? Tendenzialmente ci sono quattro motivi perchè l’investimento in oro possa essere considerato una scelta vincente per piccoli e grandi patrimoni:
1)L’oro rimane sempre un asset strategico, in quanto beneficia di diverse fonti di domanda (investimento, bene di riserva, gioielleria e componente tecnologica).
2) E’ scarso e conserverà sempre il suo valore nel tempo.
3) Non è correlato con gli indici azionari, quindi diversifica il portafoglio
4) In una fase di inflazione crescente, come quella attuale, il prezzo dell’oro tende a salire. Sei interessato a detenere un asset class che si rivaluta, diversifica il tuo portafoglio e ti protegge dall’inflazione? Puoi pensare di allocare una parte degli investimenti sull’oro giallo. Quanta? Secondo gli analisti la quota di oro da allocare in portafoglio si attesta attorno al 10%, ma può essere anche maggiore, tutto dipende dai tuoi obiettivi di investimento e dall’obiettivo temporale del nostro investimento.
Tassi di interesse reali e oro
In generale, i tassi di interesse reali sono correlati negativamente con il prezzo dell’oro, ovvero l’aumento dei tassi reali ha un impatto negativo sul metallo giallo. Il ragionamento alla base di ciò è che tassi di interesse più elevati significano maggiori costi opportunità di detenere attività non fruttifere, come i metalli preziosi, rendendoli relativamente meno attraenti. In questa fase storica quindi potrebbe essere una variabile da tenere in considerazione. Va considerato poi che l’oro non paga né dividendi né interessi. Pertanto è relativamente costoso tenerlo in portafoglio quando i tassi di interesse reali sono alti e relativamente economico quando i tassi di interesse reali sono bassi. In altre parole, più alti sono i tassi di interesse, maggiori sono i costi di trasporto. Tuttavia, la relazione non è lineare. I prezzi dell’oro tendono ad aumentare significativamente solo durante i periodi di tassi di interesse reali negativi. Sei interessato a capire la correlazione attuale? Quanti costi sei disposto a sostenere?
Ti senti un cassettista?
Si tratta di un investimento solitamente a lungo termine che va dunque considerato in questa forma, insomma, è la classica asset class da cassettista. Per puntare sull’oro esistono due strade possibili da seguire. Investire in oro fisico (ad esempio, attraverso l’acquisto di lingotti) o in strumenti finanziari ad esso correlati. Cosa rientra di più nelle tue corde? Un investimento materiale o immateriale? Nel primo caso è bene sapere come investire in oro fisico e quali sono i costi (assicurativi e di mantenimento). Hai conoscenze da collezionista?
Gli strumenti finanziari sono più rischiosi
Guardando agli investimenti finanziari, il mercato è fatto dai contratti “futures”, ma questo tipo di contratto derivato non è per tutti. In primis, bisogna conoscere il funzionamento della leva finanziaria, inoltre i contratti future presentano in termini monetari delle dimensioni che possono rivelarsi non adatte a tutte le tasche. Di conseguenza, sono nati nel corso del tempo altri derivati come i Contratti per Differenza (CFD). Sai cosa sono? In questo caso, il vantaggio rispetto ai futures, è che ci si può esporre con qualsiasi importo monetario, e, come i futures, aprire sia posizioni rialziste sia ribassiste. Si tratta però di una seppur minima scommessa: hanno un alto potenziale di guadagno o di perdita. Guardando ad altri prodotti finanziari più accessibili al grande pubblico, abbiamo gli ETP, ovvero gli Exchanged Traded Products, che si possono dividere in due categorie: Etf e Etc. Gli Etc, ovvero gli “exchange traded commodity”, sono strumenti finanziari emessi a fronte dell’investimento diretto dell’emittente o in materie prime fisiche (oro, petrolio, zucchero, soia, zinco) o in contratti derivati su materie prime. Con gli Etc è quindi possibile per gli investitori prendere posizione su una singola materia prima, possibilità preclusa con gli Etf.
Per puntare sull’oro attraverso il mercato azionario possiamo investire, poi, sulle singole azioni, o su un portafoglio di azioni minerarie. Ma in questo caso la classica protezione dalla volatilità viene meno. Ti interessa investire in oro in questa fase? Vuoi capire quanta parte del portafoglio dedicarvi e se è meglio puntare su oro fisico o finanziario? Chiedi un parere sui costi e sulle soluzioni più vantaggiose per i tuoi obiettivi. Ricordati che hai la possibilità di fare gratuitamente una domanda ai consulenti selezionati per te da We Wealth tra i migliori esperti in Italia. Per ottenere una risposta personalizzata in base alle tue necessità e disponibilità finanziarie, clicca su Chiedi agli esperti su We Wealth.
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