Metallo giallo e metallo grigio sono al centro delle attenzioni degli investitori, in cerca di diversificazione e riparo da nuovi possibili scossoni dei mercati finanziari. Il primo è andato molto bene nelle prime settimane del 2023, il secondo invece non è stato al passo del rally dei mercati. Su quale dei due metalli preziosi è meglio puntare?
Outlook positivo per i metalli preziosi
Lo scenario di breve periodo tende ad essere un ambiente d’investimento per entrambi i metalli, soprattutto per l’oro. “L’aumento delle pressioni salariali e la ripresa in Cina che potrebbero portare ad un aumento della domanda e quindi a far lievitare i prezzi delle materie prime chiave, tra cui energia e metalli” scrive in una nota Simone di Biase, Head of Relationship Management di BG SAXO, che aggiunge “Fino a quel momento, probabilmente vedremo l’oro trascorrere la maggior parte del primo trimestre consolidandosi all’interno di un intervallo da 1.800 dollari a 1.950 dollari, prima di poter raggiungere un nuovo picco sopra i 2.000 dollari verso la fine del trimestre. Se questo valore fosse raggiunto, potremmo vedere l’argento tornare a 30 dollari l’oncia, un livello che è stato brevemente sfidato solo all’inizio del 2021”.
Argento meglio dell’oro nel 2023?
Ad ogni modo di Biase ritiene che, sebbene l’oro rimanga l’osservato speciale per i prossimi mesi, l’argento finirà per sovraperformare il metallo giallo nel corso di un anno che potrà osservare un’inversione di tendenza rispetto al 2022. Dello stesso avviso è Morgane Delledonne, Head of Investment Strategy Europa di Global X, che spiega come attualmente le valutazioni dell’argento siano molto interessanti. “Attualmente, il rapporto oro-argento è vicino a 90, ossia occorrono 90 once d’argento per acquistare un’oncia d’oro, ben al di sopra della media di lungo periodo, pari a 68. Più alto è il rapporto, più l’argento è sottovalutato rispetto all’oro. Questo rapporto tende in genere a salire durante i mercati ribassisti dei metalli preziosi, e a scendere durante i mercati rialzisti, essendo l’argento è più volatile dell’metallo giallo” afferma Delledonne secondo cui raramente l’argento è stato così economico rispetto all’oro.
Anche in una prospettiva di più lungo periodo l’argento potrebbe battere l’oro in termini di apprezzamento. “Sul lungo termine l’utilizzo dell’argento nella produzione delle celle fotovoltaiche gli conferisce un ruolo chiave nella transizione energetica europea e americana, con l’Inflation Reduction Act che rappresenterà un vento a favore strutturale” spiega Delledonne, che conclude spiegando come per calvare questo trend i titoli delle aziende minerarie siano particolarmente interessanti: performano a leva rispetto alla materia prima, tendendo a sovraperformare il metallo quando i prezzi salgono.
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