L’Italia si posiziona al 27° posto e si dimostra ancora debole in materia di sostenibilita?. Superiori alla media invece i valori di integrita? e adeguatezza
I primi posti in classifica sono occupati dall’Olanda, Danimarca e Australia. Ultima posizione per la primo Thailandia
Ampliando lo sguardo fuori dall’Italia si nota come al primo posto della classifica sistemi pensionistici ci sia l’Olanda seguita dalla Danimarca e dall’Australia. Questi paesi hanno ottenuto punteggi alti perché si avvicinano il più possibile al modello idea di Mercer. Il profilo del sistema pensionistico ideale e? quello in cui:
- Il tasso di sostituzione della pensione e? pari ad almeno il 65%, al netto delle imposte rispetto al reddito medio;
- Una quota pari ad almeno il 60% del risparmio pensionistico viene erogata sotto forma di rendita;
- Almeno il 70% della popolazione in età? lavorativa aderisce a piani pensionistici privati;
- Il totale degli attivi raccolti dai fondi pensione per finanziare future passività? pensionistiche e? superiore al 100% del valore del Pil;
- Il tasso di partecipazione alla forza lavoro dei senior (55-64 anni) e? pari ad almeno il 70% tra i cittadini della fascia d’età?;
- E’ prevista una pensione minima che rappresenti una percentuale ragionevole rispetto allo stipendio medio della popolazione attiva;
- I fondi pensione siano trasparenti nei confronti sia degli aderenti che della comunità? finanziaria nel suo complesso.
La classifica evidenzia però anche come tutti i sistemi pensionistici a livello mondiale debbano rivedere in toto o in parte la loro visione. E dunque “l’attuazione di riforme nell’ambito più? vasto dei sistemi pensionistici rimane un tema chiave, e non solo in Italia. La curva demografica di molti paesi occidentali, tra cui l’Italia, impatterà? altresì? sulla spesa per il welfare, con impatti diretti sui sistemi previdenziale e sanitario», continua Morelli. “A mio parere, non prendere in considerazione il segnale di attenzione che dal 2014 il report ci invia sarebbe un errore: la vera area di miglioramento, per l’Italia, ha a che fare con la mancanza di un approccio multi-pilastro al sistema pensionistico. In una prospettiva di medio- lungo periodo, e? arrivato il momento di cercare un nuovo equilibrio, sia per le generazioni anziane, che potrebbero ancora voler contribuire al benessere più? ampio del sistema Paese, sia per le giovani generazioni, che rischiano di dover pagare un conto insopportabile. Non ci dimentichiamo infatti che il vero tema del sistema e? quello dell’occupazione, della disoccupazione in particolare giovanile” conclude Morelli.

