Alla ricerca del Salvator Mundi perduto

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Ad acquistare il Salvator Mundi attribuito a Leonardo (e di fatto “perduto”: nessuno sa dove sia) è stato nel 2017 l’Abu Dhabi Department of Culture & Tourism. L’ente ha una grande responsabilità agli occhi del mondo: sarà disponibile a rendere accessibile agli studiosi l’opera – anche a rischio che se ne sconfessi l’originalità – e, ipotizzando che si tratti di un “vero” Leonardo, potrà assicurarne “l’utilità del Pubblico”, attirando “la curiosità dei forestieri”, come un illuminato sovrano rinascimentale?

di Giuseppe Calabi

Senior partner dello studio legale CBM & Partners, è esperto di diritto dell’Arte ed ha partecipato ai lavori di riforma del Codice dei Beni Culturali.
È consulente legale di Consorzio Netcomm. È inoltre membro della commissione sul diritto d’autore dell’Associazione Italiana Editori (AIE) e del comitato per lo sviluppo e la tutela dell’offerta legale di opere digitali costituito dall’Agcom.

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